Consumi culturali

Consumi culturali

                                                           Milano, 3 marzo 2023

                                                            Fondazione Rova                                                                              C.so Venezia,52. CS

                                 Consumi culturali

Consumi culturali in generale ripresa, ma ancora sotto al livello pre-pandemico. Diminuiscono i consumatori, ma aumenta la spesa media dei consumatori abituali di prodotti culturali. Si ritorna dal vivo agli spettacoli e si rafforza la percezione del ruolo attrattivo delle iniziative culturali per il territorio. Si stabilizza la scelta tra digitale e carta per libri, quotidiani e riviste. Questi i principali risultati che emergono dal decimo report dell'Osservatorio longitudinale sui consumi culturali degli Italiani di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, in collaborazione con Swg, presentato oggi a Milano presso la Fondazione Rovati e riferito al mese di dicembre 2022.

A livello di consumi, il 2022 si è caratterizzato soprattutto per gli effetti generati dall'aumento consistente dell'inflazione, che hanno tenuto in allarme la popolazione per gran parte dell'anno e hanno portato le famiglie a ridisegnare la spese familiari. Questo processo di ricomposizione della spesa ha generato cambiamenti rilevanti nel quadro delle priorità di allocazione delle risorse e il comparto dei consumi culturali è uno di quelli che ha subito una maggiore riduzione delle spese. La percezione generale è di aver ridotto la spesa in quasi tutti i settori e per più di un intervistato su tre anche i consumi culturali sono stati tagliati.

Nello specifico, per quanto riguarda i consumi culturali, il 14% del campione afferma di non spendere denaro, mentre, tra chi spende denaro, il 39% dichiara di avere ridotto la spesa, a fronte di un 17% che l'ha aumentata o in virtù del rialzo dei prezzi o per una specifica scelta di aumento di questo tipo di consumi. Rispetto allo scorso anno è in calo la proiezione dei consumi futuri, con l'eccezione di riviste, quotidiani e concerti.

La scelta di ridurre le spese in consumi culturali non è però uniforme all'interno della popolazione, ma colpisce maggiormente le classi sociali con un capitale economico e culturale più basso che avevano già livelli di spesa più modesti anche se ne esce rafforzata la percezione del ruolo che le iniziative culturali giocano all'interno delle città, sia come occasioni di socialità che come volano commerciale e attrattore turistico.

La percezione dell'offerta culturale delle città è infatti generalmente positiva, solo due intervistati su cinque giudicano negativamente l'offerta culturale invernale della propria città. Tuttavia, essa risente di differenze territoriali importanti: il 64% dei più soddisfatti risiede nei centri con più di 100.000 abitanti e il 48% nel Nord Italia. Più soddisfatti poi sono i soggetti che generalmente hanno una maggior spesa in consumi culturali. Rispetto alla rilevazione di settembre, si accentua ulteriormente la percezione positiva del ruolo delle iniziative culturali per la vita e l'economia delle città e si conferma la loro rilevanza come attrattori turistici. Cresce inoltre la quota di intervistati che ritiene giusto che l'offerta culturale sia finanziata con denaro pubblico (+5% da settembre a dicembre 2022).

«I dati che emergono dal nostro osservatorio sono caratterizzati da molte luci e qualche ombra, e si possono sintetizzare così: aumenta la spesa ma diminuiscono i consumatori. Emerge una divaricazione sociale, si spende di più in cultura se si ha maggiore disponibilità economica. Questo fenomeno necessita di correttivi che devono necessariamente andare in due direzioni: una grande azione di formazione, in particolare delle giovani generazioni, che aiuti a comprendere meglio il valore della cultura e un sostegno economico che, a nostro parere, può estrinsecarsi in uno strumento su cui tutti, a parole, si dicono d'accordo: la detraibilità dei consumi culturali» così Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia – Confcommercio, commenta i dati dell'Osservatorio elaborati da SWG

Auguri ai Consumi Culturali!

Grazie Presidente!

Grazie Simona e Maria Cira !

Francesco M. cell 333 4358 373


                                                            Milan, 3 March 2023                                                                        Rovati Foundation                                                                            C.so Venice, 52. CS

                            Cultural Consumption

Cultural consumption in general recovered, but still below the pre-pandemic level. Consumers are decreasing, but the average expenditure of habitual consumers of cultural products is increasing. We return live to the shows and the perception of the attractive role of cultural initiatives for the territory is strengthened. The choice between digital and paper for books, newspapers and magazines stabilizes. These are the main results that emerge from the tenth report of the longitudinal Observatory on cultural consumption of Italians by Impresa Cultura Italia-Confcommercio, in collaboration with Swg, presented today in Milan at the Rovati Foundation and referring to the month of December 2022.

In terms of consumption, 2022 was characterized above all by the effects generated by the significant increase in inflation, which kept the population on edge for most of the year and led families to redesign family spending. This process of recomposition of expenditure has generated significant changes in the framework of resource allocation priorities and the cultural consumption sector is one of those which has suffered the greatest reduction in expenditure. The general perception is that spending has been reduced in almost all sectors and for more than one interviewee out of three, cultural consumption has also been cut.

Specifically, as far as cultural consumption is concerned, 14% of the sample say they do not spend money, while, among those who do spend money, 39% say they have reduced their spending, compared to 17% who have increased it or by virtue of the rise in prices or for a specific choice to increase this type of consumption. Compared to last year, the projection of future consumption is down, with the exception of magazines, newspapers and concerts.

However, the decision to reduce expenditure on cultural consumption is not uniform within the population, but affects more the social classes with lower economic and cultural capital who already had more modest levels of expenditure, even if the perception of the role that cultural initiatives play within cities, both as opportunities for socializing and as a commercial driving force and tourist attraction.

The perception of the cultural offer of the cities is in fact generally positive, only two respondents out of five judge the winter cultural offer of their city negatively. However, it is affected by important territorial differences: 64% of the most satisfied reside in centers with more than 100,000 inhabitants and 48% in Northern Italy. More satisfied then are the subjects who generally have a higher expenditure on cultural consumption. Compared to the September survey, the positive perception of the role of cultural initiatives for the life and economy of cities is further accentuated and their importance as tourist attractions is confirmed. The share of respondents who believe it is right for the cultural offer to be financed with public money is also growing (+5% from September to December 2022).

«The data that emerge from our observatory is characterized by many lights and some shadows, and can be summarized as follows: spending increases but consumers decrease. A social gap emerges, more is spent on culture if one has greater disposable income. This phenomenon requires corrective measures which must necessarily go in two directions: a major training action, especially for the younger generations, which helps to better understand the value of culture and economic support which, in our opinion, can be expressed in a tool on which everyone, in words, agrees: the deductibility of cultural consumption" thus Carlo Fontana, President of Impresa Cultura Italia - Confcommercio, comments on the Observatory data processed by SWG

Best wishes to Cultural Consumption!

Thanks President!

Thank you Simona and Maria Cira!

Francesco M. mobile 333 4358 373

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